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Informazioni sull’aratro nelle lavorazioni agricole del terreno e ricambi per aratri

L’attrezzatura agricola più emblematica, l’aratro, risale nelle sue prime versioni a oltre 7000 anni fa, e con variazioni trascurabili oggi viene collegato alle macchine agricole motorizzato per svolgere il suo ruolo nella lavorazione del terreno.

La pratica dell’aratura infatti ha la funzione di aumentare la fertilità del terreno impastando nuovamente le zolle con l’aria e l’acqua. I rapporti ideali di impasto tra questi elementi variano da terreno a terreno e per questi motivi cambia anche la conformazione di aratro che è consigliabile utilizzare per una lavorazione ottimale. Per questo motivo nel tempo si sono sviluppati diversi tipi di aratro (ad esempio esiste l’aratro a dischi) ognuno con precise caratteristiche.

La parte dell’aratro più sensibile a variazioni negli impieghi con terreni diversi è il versoio, il componente dell’aratro adibito al sollevamento e ribaltamento delle zolle. Con profili diversi ne risulterà uno sminuzzamento o un reinterramento della zolla. Negli aratri con versoio universale, ad esempio, sarà semplice lavorare in sveltezza a quote di profondità tra i 15 e i 35 cm, sui terreni con condizioni migliori. Per agire su terreni più umidi e pesanti sarà preferibile utilizzare un aratro con versoio fenestrato, performante fino a 45 cm di profondità nel suolo; una variante con utilizzi simili ma a quota più bassa è l’aratro con versoio elicoidale, utile per profondità massime di 30 cm. In caso di utilizzo di trattori con ruote maggiorate sarà necessario utilizzare un aratro con versoio a losanga, operante fino a 35 cm. Per rigirare il prodotto non raccolto e altri residui per quote profonde fino a 45 cm è ideale l’utilizzo di un aratro con versoio cilindrico.

Aratro a dischi durante la lavorazione
Aratro a dischi durante la lavorazione

Ovviamente la parte più soggetta all’usura di questo attrezzo agricolo è il coltello, comunemente detto anche vomere. Data la variabilità e la disomogeneità delle tipologie del terreno questa parte non si consuma mai due volte nello stesso modo ed è di frequente sostituzione. Queste sostituzioni per i motivi appena spiegati si presentano in modo non simmetrico sull’attrezzatura, e perché la lavorazione sia efficace è necessario che le parti non siano trascurate. L’evoluzione tecnica dei vomeri ha portato all’introduzione di lame in acciaio multistrato capaci di mantenere il filo con l’avanzamento dell’usura.

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Queste parti sono collegate alla testata, quella parte che a sua volta è collegata tramite tre punti al trattore e deve resistere alle trazioni e gli scossoni trasmessi da terreno e macchina. Perché questi scossoni siano ridotti è preferibile scegliere un aratro con testata compatta, capace di abbassare il baricentro di tutto il sistema.