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La decisione di ricorrere a un maneggio coperto è destinata a generare molteplici vantaggi di cui beneficiano tutti gli utenti di una struttura equestre. In primo luogo, si ha la possibilità di lavorare a cavallo in qualsiasi periodo dell’anno, 365 giorni su 365, a prescindere dalle condizioni meteo e dalle eventuali intemperie con cui si potrebbe avere a che fare. I cavalieri, pertanto, hanno a disposizione il servizio migliore che possano auspicare, nel contesto di un’esperienza ottimale sotto tutti i punti di vista.

Le opzioni che devono essere prese in considerazione a proposito della copertura sono numerose, e riguardano non solo le dimensioni, ma anche il formato. Ovviamente le misure variano in funzione delle attività equestri che si praticano e della tipologia di campo che si ha a disposizione: per le strutture più grandi si parla di coperture maneggi di 40 x 60 metri o addirittura di 50 x 100 metri, mentre per soluzioni più piccole ci possono essere proposte di 20 x 40 metri, di 30 x 60 metri o (soluzione intermedia) di 25 x 50 metri. In base alle esigenze, per altro, si può scegliere se realizzare un maneggio in grado di contenere tutto il campo o se coprirne solo una parte.

La scelta dei materiali

Un altro aspetto che richiede delle riflessioni accurate è quello che concerne la scelta dei materiali. Le alternative in questo senso sono essenzialmente tre, e cioè l’alluminio, l’acciaio e il legno. Quest’ultimo è il più comune, ma è bene adottare le dovute precauzioni: il legno, infatti, ha bisogno di una manutenzione accurata e prolungata nel tempo. Altrimenti, si potrebbe puntare su delle coperture in telo e acciaio, che di solito si basano su tubolari in ferro di grandi dimensioni o su travi reticolari, al fine di assicurare una tenuta ottimale ai carichi. Queste strutture in genere sono le più pesanti e, al tempo stesso, quelle che costano di mano.

Tuttavia, proprio perché l’acciaio ha un peso che non può essere sottovalutato, si rendono necessari scavi e opere di fondazione che rischiano di incrementare il costo complessivo. Per di più, non va dimenticato che anche i maneggi in acciaio devono essere sottoposti a una manutenzione costante, anche nel caso in cui abbiano subìto un processo di zincatura: può succedere, infatti, che la struttura in metallo invecchi in maniera precoce per colpa degli agenti esterni, e in particolare per l’azione delle intemperie. Per di più, con il trascorrere del tempo non è improbabile che finiscano per arrugginirsi dei componenti costruttivi.

L’ancoraggio del telo

Un elemento decisivo per la funzionalità di un maneggio in acciaio va individuato nella tipologia di ancoraggio del telo: quest’ultimo, infatti, di solito viene ancorato con dei lacci alla struttura in metallo. In altri casi, si ricorre a profili in alluminio di piccole dimensioni, che vengono fissati con delle viti alla travatura. Si tratta, però, di una soluzione molto pericolosa, dal momento che gli sforzi meccanici che il telo determina nel corso del tempo non si riversano sulla struttura portante ma sulle viti.

L’alluminio

Una terza strada che si può percorrere per le coperture dei maneggi è quella che prevede l’integrazione del telo con la lega di alluminio: una soluzione che si rivela efficace solo nel caso in cui vengano rispettati i più elevati standard di qualità sia per quel che riguarda la temprasia dal punto di vista dell’estrusione del materiale. I maneggi di questo genere, quando sono dimensionati in modo appropriato, si dimostrano molto performanti e leggeri, in grado di resistere anche a carichi esterni molto consistenti come quelli determinati dal vento o dalla neve.