Città eterna, crocevia secolare di culture e di un incedere temporale che ha lasciato segni indelebili ed unici. Roma è tutto questo, una celestiale visione nella quale un semplice e millimetrico spostamento dello sguardo significherebbe un suggestivo salto di epoche, queste ultime uniformemente armonizzate su un soave lembo di terra racchiuso da sette ridenti colli.
È una visione Roma, di quelle di cui non è possibile né tanto meno pensabile fare a meno, in quanto portatrice sana di una bellezza intramontabile ed assolutamente inscalfibile.
C’è chi dice che il prestigio di una città deve per forza di cose essere misurata tenendo conto del suo bagaglio culturale. Come dimenticare quindi la metropoli capitolina? Colei che, dai fasti dell’impero alla caduta medievale, dalla rivincita rinascimentale ai giorni nostri ha saputo preservare le sue prerogative ed incrementare il suo fascinoso magnetismo.
Molteplici sono i luoghi da visitare (per ulteriori informazioni visita Romabbella.com), posti che manterranno vivi i bei ricordi di chi avrà il piacere e l’onore di contemplarne amenità, magnificenza, grazia ed incanto.
In primis, impossibile ed inopportuno tralasciare il più importante e maestoso tempio della cristianità mondiale. Piazza San Pietro, con le sue innumerevoli opere d’arte, la sua secolare storia ed il suo significato storico-spirituale, costituisce tuttora un crocevia fondamentale per i fedeli del culto di Cristo.
Secondo luogo da visionare è certamente il Vittoriano. Voluto nel 1885 dal Parlamento Italiano in carica, codesta opera venne edificata in onore dello scomparso Vittorio Emanuele II. Disegnato dal progettista marchigiano Giuseppe Sacconi, la sua concezione spaziale e stilistica si rifà al nazionalismo del Risorgimento italiano.
Terza tappa di questo tour è il Pantheon. Fatto costruire dall’Imperatore Adriano a suffragio delle divinità pagane di allora, agli inizi del settimo secolo è stato trasformato in una basilica cristiana, che tuttora ospita le spoglie di Vittorio Emanuele II e del figlio Umberto I.
Colosseo poi, come dimenticarlo. Tra i più riconosciuti ed apprezzati simboli dell’italianità nel mondo, l’Anfiteatro Flavio è stato inserito nel 1980 nella prestigiosa lista dei patrimoni UNESCO.
Luoghi, quelli appena elencati, che ad una visione distratta e abitudinariamente superficiale potrebbero rappresentare una veduta come tante. Tuttavia, così come tutti i tesori che Roma gelosamente ed amorevolmente racchiude, nessuno di questi costituisce un banale dove. Al contrario, la sola vista di tali straordinarie testimonianze evoca ad epoche lontane, in una sorta di viaggio mistico del quale è ancora possibile sentirne essenza, tradizioni e rumori.
Nulla è più giusto e calzante dell’appellativo di città eterna, in quanto il capoluogo laziale incarna ormai da millenni quella che è la reale concezione di una metropoli che, ponendo il proprio sguardo al futuro, non dimentica gli strascichi delle epoche passate, esaltandone la beltà e conservandone attentamente le ammalianti sembianze.
Dai monumenti sacrali a quelli civili, dalle basiliche ai templi, dai musei agli innumerevoli palazzi, dalla quantità illimitata di fontane alle antiche strade, tutto vale la pena di essere ricordato e tutelato, mantenendo invariata l’attrattività di un centro che non vivrà mai declino definitivo, come una donna che nonostante le rughe conserva fascino e romanticismo.