. . .
capua

Il turismo oggi cerca destinazioni diverse, in grado di soddisfare nuove esigenze o di procurare esperienze diverse.  Nuove località sono assolutamente ricercate, ovviamente a patto che siano fatte riconoscere e poi valorizzate. E bisogna ricostruire eventualmente un’immagine distorta che esiste.

Si pensi ad esempio alla provincia di Caserta, l’antica Terra di Lavoro. Oggi di questa zona si parla solo per la presenza di camorra – Casal di Principe, ad esempio – o come terra dei fuochi. In realtà la zona è ampia, ha una storia molto antica ed è ricco di beni storici, culturali, ambientali. In particolare quello che si definisce “Alto Casertano” è un’area poco conosciuta, ma assolutamente ricca di risorse che attendono una bella politica di marketing turistico per diventare attrazioni.

La parte confinante con il Lazio è caratterizzata dal vulcano spento di Roccamonfina, bel paese famoso per la qualità delle sue castagne, che costituiscono la base di una gastronomia di eccellenza. Vicino a Roccamonfina, verso il mare, si trova Sessa Aurunca, con un bel Duomo romanico. Scendendo più a Sud ci sono due località che hanno grandissimo fascino: Capua e Santa Maria di Capua Vetere. La seconda, come dice il nome, è l’antica Capua, città di grande storia, prima etrusca, poi romana, che conserva resti romani, e un importante Duomo. A Capua c’è uno dei più grandi e importanti Anfiteatri romano, oltre a uno dei più belli e conservati Mitrei, cioè templi dedicati al dio persiano Mitra, diffuso in epoca imperiale specialmente tra i soldati.

Poi c’è Caiazzo con un bel centro storico, e circondato da una serie di graziosi paesi, tutti di origine medievale, quasi sempre dominati da un castello, i cui resti si possono tuttora visitare.

Anche la cucina e i prodotti alimentari sono di qualità. La mozzarella di bufala trova qui una delle sue patrie (l’altra è Battipaglia, nel salernitano), ma ci sono anche prodotti di alta qualità meno famosi. Ad esempio tra i formaggi qui ce n’è uno dei più antichi al mondo, il conciato romano, che è un pecorino risalente agli antichi romani, e che viene affinato in anfora. Qui c’è anche una rara e preziosa razza di maiali, il nero casertano, che dà magnifici prosciutti e salumi. E poi alcuni vini particolari come il Pallagrello o il Casavecchia, vini antichi, da vitigni autoctoni, di grande storia e di buona qualità.

C’è poi la montagna, con un ambiente naturale bello e incontaminato, vicino geograficamente, ma lontanissimo dal punto di vista dell’immaginario dalle devastazioni della terra dei fuochi o del litorale domiziano. Dunque ecco un’alternativa di qualità agli itinerari tradizionali, collegata e facilmente raggiungibile, e comunque vicina a luoghi più noti come Caserta con la sua splendida reggia, o Napoli e il suo inimitabile golfo.