Partiamo dal controverso origine etimologico della parola. Il termine deriva con certezza per metà dal latino domus, casa. Per il restante, c’è chi sostiene che sia la parte finale del termine informa-tica, altri ancora domus/robotica, altri ancora sostengono che sia un neologismo derivato dal francese domotique, ciò che conta è il concetto: casa intelligente o casa automatizzata, ma soprattutto l’idea da cui muove la domotica è quella di dare un’intelligenza ai sistemi, che siano della propria casa o automobili o altro; sistemi per cui sia prevista un’architettura o un layer da automatizzare con un’infrasttruttura di controllo software che risponde a dei comandi vocali o telecomandati remotamente da computer, telefoni, tramite interfacce web a distanza, si pensi agli antifurti videosorvegliabili remotamente.
E a prescindere dalle derivazioni etimologiche, oggi grazie all’ausilio dei media, la maggior parte della popolazione sa cosa sia la domotica. Un esempio di un’architettura controllabile da un layer istruibile con degli algoritmi adatti a ricevere dei comandi è rappresentato dai moderni telefoni. Molti di noi ha smartphone di ultima generazione o quanto meno ha la possibilità dell’utilizzo dei comandi vocali sul proprio device, dove algoritmi danno vita a personaggi con cui interagire: è il caso più noto di Siri: “Puoi cercarmi in rubrica il numero del Paradiso della brucola e poi ordinarmi un supplì da Pizza e fichi?”
Oppure: “Google mi trovi sulla mappa il primo distributore in zona?” A parte il facile umorismo che è servito da esempio per capire, si pensi che gli algoritmi che generano Siri sull’IOS sono ampliabili e sviluppabili per realizzare layer per automatizzare con la corretta interfaccia hardware, acquistabile in rete da un adeguato fornitore, un impianto domotico home made; gli Apple script, altro non sono che script configurabili che consentono appunto di realizzare tutto questo messi a disposizione dalla casa di Cupertino. Potreste ad esempio voler personalizzare e dare istruzioni a un personaggio da voi creato, magari chiamandolo anche Peppiniello e se vi può piacere, fargli gestire la vostra casa.
Altri esempi del genere sono rappresentati dalla famigerata interfaccia Hardware Arduino, di cui Amazon ad esempio vende lo starter kit. L’altra sera, ero ad un raduno di autori che presentavano i propri libri e c’era questo autore-programmatore che aveva sviluppato con Arduino un generatore randomico di poesie, bastava che si chiedesse una poesia e in automatico si attivava la stampante che tirava fuori una poesia, con delle frasi di senso compiuto, su di uno scontrino. Tutta questa premessa per mostrare quanto questa tecnologia sia sviluppata e a portata di mano.
Oggi molti tornano e chiedono alla propria casa che gli vengano aperte le serrande o che si moderi la tonalità della luce in cucina e così via, attivano l’acqua per la doccia ad una certa temperatura, tutto semplicemente pronunciando dei comandi vocali. La domotica oggi è una realtà molto più diffusa di quanto si pensi. Molte persone conversano con i propri smartphone, le proprie autovetture, la propria casa, il proprio bagno.
Ma vediamo come il concetto si può applicare a un’azienda. L’ambito dell’office automation e della facility management oggi sta raggiungendo vette evolutive senza confronti con il passato. Nel 1940, Diebold elabora il concetto di automazione ovvero l’utilizzo di procedure tecnologiche che interagendo su meccanismi accertano l’esecuzione automatica di un processo. Questo assioma viene ulteriormente amplificato e migliorato dall’idea della domotica; oggi è possibile agire sulla procedura di automazione chiedendone la variazione e ottenere un risultato altrettanto automatico ma personalizzabile a seconda delle esigenze del momento.
Quale ex operatore in ambito It, ricordo notti passate nei centri di elaborazione dati ad osservare le lucine lampeggianti di server tower, in attesa delle esecuzioni di lunghe e tormentate procedure o script opportunamente predisposti al suono di mantriche ventole di raffreddamento delle cpu; il nostro ruolo principale era elaborare procedure e script che effettuassero operazioni automatiche di elaborazione dati, in modo più efficace e veloce possibile, riducendo il carico e non impegnando eccessivamente i sistemi; ciò che era necessario poi verificare in caso di blocco dove era l’errore e supplire a queste problematiche, correggere le procedure, adeguarle e ottimizzarle in modo che l’elaborazioni dei dati fosse il più rispondente possibile.
Questo ricordo ha lo scopo di chiarire quanto da sempre l’automazione intelligente dei sistemi aziendali è stata uno degli obiettivi di qualsiasi realtà che si potesse definire minimamente industriale. Questo era il passato, oggi i server sono molto più piccoli e le procedure sono sempre più intelligenti e ottimizzate. Oggi, l’intelligenza artificiale applicata alla produttività è sempre più diffusa, si pensi ai sistemi di gestione satellitare delle infrastrutture di un’azienda di veicoli o navi, al design architetturale di sistemi di elaborazione dati distribuiti ma centralizzati quali quelli bancari che presentano diversi layer suddivisi tra front-office automatico (ATM), server di gestione intermedi, sistemi centrali di elaborazione di back-office.
Insomma, dietro un cliente che preleva del denaro in una cassa self service o un autista che guida un veicolo o un treno driverless vi sono un mondo di tecnologie di automazione intelligente che gestiscono il lavoro in modo assolutamente automatico ma al contempo personalizzato a seconda delle esigenze del cliente, con risultati ottimizzati e scalabili a seconda delle esigenze del lavoro da svolgere e dei carichi economici precedentemente stabiliti. Si pensi al controllo automatizzato degli impianti di irrigazione, ad esempio, ai sistemi di risparmio energetico.
Insomma, tramite opportune interfacce hardware tutto è programmabile e automatizzabile e ci sono aziende molto qualificate che oggi operano a questo livello di dettaglio, proprio per altre aziende. Ad esempio, una delle tante società è la SMI Consulting che offre servizi che vanno dalla gestione e manutenzione del Core Business IT, ovvero dalla gestione delle infrastrutture complesse e layer di sistemi a progettazione di nuove soluzioni scalabili a seconda delle esigenze, ai servizi di automazione domotica, servizi di fornitura dell’hardware per l’automazione informatizzata.
L’importanza dell’automazione informatizzata, della domotica applicata alle aziende, ha lo scopo di avere sistemi sempre più efficienti, di riduzione dei costi, della possibilità di rendere le infrastutture aziendali sempre più scalabili e adeguate alle possibilità delle aziende, consentendo di rendere più qualificato il lavoro e di erogare dei servizi quanto più efficaci, sia in termini di produttività, sia in termini di manutenzione degli impianti.
Altra componente dei sistemi automatizzati e informatizzati è la possibilità del monitoraggio delle attività, sia in termini di controllo delle apparecchiature, sia in termini di reportistica del rendimento, che si tratti di operazioni relative alle transazioni o di verifica delle tratte in caso di impiego di sistemi che impiegano la georeferenziazione.
L’automazione informatizzata consente il tracciamento delle operazioni in quanto tutte le informazioni che provengono dalle apparecchiature “loggate” e remotizzate sono centralizzate e possono venire elaborate e andare a generare una base dati a cui attingere per le statistiche di utilizzo o reportistica di vendita, oppure vi è la possibilità, in caso di apparecchiature in fault di realizzare un cruscotto di indicatori per una manutenzione più efficace e tempestiva che è di supporto all’azienda ma anche al cliente fruitore finale dei servizi erogati.