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Parlare di Riccione dal punto di vista del turismo vuol dire inevitabilmente fare riferimento a Viale Ceccarini, il corridoio della città che, con i suoi bar e con le sue boutique, rappresenta al tempo stesso il cervello e il cuore pulsante della località balneare. Il viale fino al 1912 era denominato Viola: fu solo agli inizi degli anni ’10 del secolo scorso che ricevette la denominazione attuale, scelta per onorare la memoria di Maria Boorman Ceccarini, benefattrice. Tuttavia, già da qualche decennio la strada era il fulcro dello sviluppo di Riccione, non solo sotto il profilo culturale e sociale ma anche sotto il profilo economico. Sul sito www.hotelriccione.eu è facile trovare alberghi a pochi passi dal viale, ideali per chi vuole essere il più vicino possibile al centro cittadino.

Viale Ceccarini conduce all’ospedale omonimo, che in un certo senso rappresenta il suo punto culminante: la già menzionata Maria Boorman Ceccarini fu colei che spinse per la realizzazione di questo nosocomio negli ultimi anni del XIX secolo nell’ambito di una vasta gamma di iniziative che la benefattrice stava già sostenendo per la popolazione locale. A quei tempi, per altro, lungo il viale erano già state costruite le prime residenze private, dal momento che aveva già preso il via l’urbanizzazione della zona meridionale: con il passare degli anni, poi, si aggiungerso i primi esercizi commerciali, e – progressivamente – gli hotel e i ristoranti.

Viale Ceccarini tra passato e presente

Il primo albergo a essere inaugurato lungo il viale fu l’Hotel Amati, nel 1901, mentre un quarto di secolo più tardi vide la luce, all’incrocio con Viale Dante, il Teatro Dante, che tuttavia ebbe vita breve: fu distrutto, infatti, già negli anni ’50, dopo aver divertito la popolazione locale e i turisti per poco più di un decennio. Nel frattempo, negli anni ’20 era entrata in funzione anche la linea del tram che collegava la città con Rimini: fu anche grazie al miglioramento dei trasporti che, a mano a mano, sorsero sempre più locali destinati al divertimento, tra caffè e ristoranti, oltre che negozi. Economia e cultura, in ogni caso, viaggiavano di pari passo: e così nel 1939 fu la volta dell’inaugurazione del Teatro degli Ottomila, a monte della ferrovia, grazie a cui la città si regalava un’arena di grandi dimensioni destinata agli spettacoli della lirica. Negli anni ’50, in corrispondenza del boom economico, il viale si legò sempre di più al mondo della moda, divenendo famoso in tutta Italia.

Oggi, in effetti, Viale Ceccarini è un corridoio in cui nelle giornate estive si fa quasi fatica a camminare per la quantità di persone presenti: all’altezza del numero civico 107, in ogni caso, vale la pena di soffermarsi davanti alla statua dedicata a Maria Boorman Ceccarini, che è stata installata pochi anni fa, nel 2012, proprio in occasione del centesimo anniversario dell’intitolazione del viale. Un modo semplice ma efficace per ricordare chi ha fatto del bene.