Negli ultimi decenni vinili e giradischi erano stati spediti in cantina per lasciare spazio a supporti decisamente più tecnologici.
Prima le audiocassette, poi i cd e infine l’immenso potenziale del mondo digitale di cui possiamo beneficiare oggi. Ma il trend negli ultimi anni ha cambiato rotta con la rinascita del vinile e dei giradischi. L’ondata vintage che ha coinvolto moda e design si è estesa anche alla musica che ascoltiamo ogni giorno. Basta guardare il successo delle fiere e dei mercatini del disco, frequentati da appassionati e curiosi.
Il cd negli anni ’80 distrugge il vinile
Se il vinile torna nelle nostre vite è merito della riscoperta della qualità analogica, ma anche del rinnovato amore per il vintage.
Nella metà degli anni ’80 il compact disc aveva sostituito il disco. Più agile, compatto, moderno, mandava in soffitta il polveroso vinile, ormai fuori moda. Anzi i negozi musicali si erano svuotati di vinili, svenduti a poco prezzo perché ritenuti ormai sorpassati.
Il cd era senz’altro più fruibile, maneggevole, di dimensioni più contenute. La qualità dell’audio non era paragonabile fra i due supporti. Il disco aveva un suono migliore, più vero e autentico. Il cd invece rendeva il suono più omogeneo e privo di sbavature, ma di certo più asettico e privo di emozioni.
La rinascita del disco
Pensare che circa 30 anni dopo il vinile con il giradischi sarebbero tornati con prepotenza, era abbastanza impensabile. In realtà ci sono momenti storici in cui prevale il desiderio di novità e di scoperta di cose nuove per affacciarsi al futuro. Ma esistono anche altri periodi in cui invece la nostalgia del passato torna alla ribalta con tutto ciò che di bello ci ha dato. Gli anni che stiamo attraversando sono fortemente monopolizzati dalla tecnologia digitale e dell’ascolto di musica in streaming. Perciò il ritorno del vinile dimostra la precisa volontà di una ripresa di un certo livello di qualità e stile. Qualità del suono per quanto riguarda l’aspetto delle registrazioni. E stile invece per la bellezza delle copertine, del packaging e dei contenuti editoriali presenti nel disco.
Non solo per nostalgici
Il dato più stupefacente però riguarda le persone che contribuiscono alla rinascita del vinile. Non solo i nostalgici appassionati di giradischi, ma perfino le nuove generazioni. Anche i ragazzi stanno scoprendo la bellezza della qualità del suono, a discapito di una musica digitale un po’ omologata e fredda. Per i più giovani si tratta di una scoperta affascinante, ma per i più adulti è una magia che si rinnova dopo decenni. La musica in streaming è liquida e scivola via in fretta, ma le emozioni regalate da un vinile restano.
Toccare le linee di un 33 giri, scartare una grande copertina, il suono di un giradischi: sensazioni che rimandano a un passato forse neanche troppo lontano.
Il Record Store Day
Da qualche anno si celebra ad aprile il Record Store Day, inizialmente un evento internazionale per i grandi appassionati di dischi. Oggi invece si è trasformato in un appuntamento imprescindibile per il mercato discografico. Ci sono infatti pubblicazioni fatte apposta per questa giornata, con ristampe arricchite con nuovi brani o nel formato.
a cura di giradischivinile.it