Molto spesso, il mondo dell’interpretariato risulta un po’ complesso e difficile da decifrare per chi si trova ad averne bisogno; e questo è soprattutto vero nei casi in cui si tratti di un servizio che occorre all’azienda soltanto occasionalmente. Per chiarire le cose, abbiamo chiesto consigli agli esperti di SB Servizi, un’agenzia di traduzioni e interpretariato di Milano, e ci siamo fatti spiegare meglio in cosa consista il più iconico dei tipi di traduzione, a cui loro stessi dedicano ampio spazio sul proprio sito: la traduzione in cabina, o – per usare il termine corretto che ci hanno raccomandato di impiegare – l’interpretariato di simultanea.
Questo tipo di interpretariato, è quello, in realtà, con cui siamo più familiari: i film e i telefilm ci hanno infatti mostrato molte volte l’immagine di grandi conferenze, con relatori e invitati che provengono da tutte le parti del mondo, e dove i traduttori – o meglio, interpreti – si accomodano, appunto, in apposite cabine dalle quali possono svolgere adeguatamente il proprio compito. Ma come funziona tutto questo, e come ci si assicura che non ci siano intoppi?
La traduzione in cabina è basata sul concetto che l’interprete parli contemporaneamente ai relatori, e senza pause – da cui, appunto, prende il nome più noto di “simultanea”. Naturalmente, questo genera un problema: come evitare, infatti, che le due voci si sovrastino e si confondano, rendendo impossibile a chiunque seguire l’intervento? La soluzione di questo problema è proprio all’origine di quella “cabina” che dà a questo tipo di interpretariato il suo nome.
All’interno della cabina, infatti, l’interprete ha a disposizione un microfono, e una cuffia, oltre ad un sofisticato impianto audio. In cuffia, sente l’intervento del relatore; il microfono, invece, è collegato ad uno specifico canale del sistema audio della sala, sul quale chiunque nel pubblico può sintonizzare le proprie cuffie. In questo modo, ognuno degli spettatori assiste all’intervento, potenzialmente seguendolo in una lingua diversa, tante quanti sono gli interpreti a disposizione. Infatti il sistema permette di avere molti canali, su ciascuno dei quali trasmette un interprete diverso: sintonizzandosi opportunamente, il pubblico può sentire la traduzione simultanea dell’intervento in inglese, spagnolo, cinese, e qualunque altra lingua.
Com’è facile immaginare, il compito di un traduttore simultaneo è faticoso e complesso. Contemporaneamente, infatti, gli si richiede di ascoltare un intervento complesso, capirlo, tradurlo in un’altra lingua, e parlare – con uno scarto di pochi secondi rispetto all’originale. Lo sforzo è riconosciuto come il più intenso che si possa richiedere ad un interprete, e infatti è pratica comune – se non nei casi di lavori di brevissima durata – ingaggiare almeno due interpreti di simultanea, che possano alternarsi ogni mezz’ora circa al microfono. Questo permette di avere continuità nel servizio, e allo stesso tempo impedisce che la fatica abbassi le prestazioni dei professionisti stessi.
Naturalmente, com’è facile immaginare, l’impiego dei mezzi tecnici che abbiamo descritto, la necessità di spazi appositi, e l’obbligo di ingaggiare una squadra di interpreti rende la traduzione in cabina un servizio dal costo ragguardevole, e che non fa al caso di tutte le tasche. Il consiglio degli esperti è quello di riservarla per le conferenze di alto profilo e con molti invitati, dove sia possibile giustificare la spesa; per realtà più contenute, infatti, è di solito perfettamente adatto l’interpretariato di consecutiva, molto meno costoso e complesso da organizzare.
Per maggiori informazioni sulle traduzioni in cabina: http://www.sbservizi.com/it/interpretariato