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Nel 2017 è stato redatto un piano nazionale per l’efficienza energetica, il cui acronimo è PAEE, che fissa gli obbiettivi energetici dell’Italia fino al 2020. Cosa stabilisce nello specifico? Senza entrare troppo nel dettaglio, possiamo sottolineare che il paese punta a conseguire entro la data ultima del 2020 un consumo annuo in termini di energia primaria pari a 158 Mtep e in energia finale pari a 124 Mtep. A questo target si affianca una riduzione, obbligatoria, dei consumi di energia finale da conseguire per mezzo di politiche attive (strumenti di promozione), come previsto dalla direttiva europea sull’efficienza energetica. Il risparmio su cui l’Italia si è impegnata a livello internazionale è 25,5 Mtep di energia finale nel periodo 2014-2020. Il conseguimento di questi obbiettivi ha spinto l’Italia ad impegnarsi anche in un processo di riqualificazione degli edifici della pubblica amministrazione, secondo un tasso del 3% di superficie occupata per ogni anno.

Soddisfare le aspettative grazie a fondi e agevolazioni

Al di là dei numeri, tutti gli obbiettivi mostrano, essendo ambiziosi, la necessità di un impegno piuttosto importante, pena il mancato raggiungimento del traguardo con tutto ciò che ne consegue. Con lo scopo di soddisfare questi traguardi, l’Italia ha appunto introdotto una serie di misure economiche per sostenere la sfida pubblica e privata dell’efficientamento energetico, in linea con le politiche degli altri stati europei e con le richieste specifiche dell’Europa stessa. Agevolazioni fiscali, bonus, detrazioni, Conto Termico 2.0, Fondo Nazionale Efficienza Energetica, sono tutte misure che hanno lo scopo di sostenere la sfida dell’Italia. A tutti questi si somma anche la misura dei certificati bianchi. Introdotti già nel 2005, questo contributo, che si offre maggiormente a imprese private, sta avendo un rinnovato interesse negli ultimi anni per via di alcuni aspetti, legati al loro funzionamento, che lo rendono particolarmente interessante per le aziende in generale ma in particolare per quelle di dimensioni importanti.

Efficentamento energetico per le grandi aziende

Rivolgendosi in particolare alle aziende di grandi dimensioni, quindi con consumi altrettanto elevati, vien da se che i certificati bianchi possono giocare un ruolo strategico sugli obbiettivi del 2020. Le altre forme contributive, comunque di notevole importanza, lavorano su dei beneficiari troppo atomizzati, quindi è la massa critica a fare la differenza. Tuttavia precisiamo che le novità introdotte dai certificati bianchi sono tante e per questo vale la pena dedicare qualche minuto alla lettura dei tanti articoli pubblicati soprattutto sulle Smart Grid da parte di Lumi4Innovation. Qui ci limiteremo a rimarcare il fatto che i crediti bianchi non sono legati ad un fondo limitato deciso di anno in anno, e che le imprese possono agevolare il loro investimento economico senza doversi preoccupare della parte burocratica e degli adempimenti.