Pae White è un’artista americana contemporanea nota per le sue installazioni multimediali su grande e media scala. Tramite questa forma di espressione, reinterpreta elementi naturali e oggetti ordinari, come animali, libri, pubblicità, borse della spesa e piante – per rivelare ciò che lei chiama l’ “astuzia” del naturale e del quotidiano.
L’artista artigianato ornato insieme a materiali inventivi per creare oggetti e installazioni che trascendono i confini tradizionali tra arte e design.
Simile alla pratica di artisti come Jessica Stockholder e Sarah Sze, White ha detto del suo lavoro: “Negli ultimi anni, la mia opera si è concentrata sull’esplorazione di elementi trascurati, degli spazi tra le cose, persino delle cose tra le cose. Sono ugualmente attratta dal temporaneo, dal fugace, dall’effimeratezza della vita di tutti i giorni”.
Pae White: la vita e i riconoscimenti
Nata nel 1963 a Pasadena, in California, ha conseguito la laurea presso lo Scripps College nel 1985 prima di frequentare la Skowhegan School of Painting and Sculpture nel 1990, e successivamente conseguire il Master in Art Center College of Design a Pasadena nel 1991.
La White è ormai un’affermata artista a livello internazionale. L’opera dell’artista ha riscosso un grande successo di critica e il suo lavoro è stato incluso alla Biennale di Venezia del 2009 e alla Biennale di Whitney del 2010. Nel 2004, è stata incaricata dall’Hammer Museum di Los Angeles di creare una serie di installazioni sospese simili a quelle mobili che ha descritto come “una raffica di colore dal movimento delicato, sospeso per la contemplazione“.
Pae White ha anche organizzato mostre personali presso Kaufmann Repetto (2011); Xavier Hufkens (2009); Neugerriemschneider (2008); Greengrassi, (2008); e Sue Crockford Gallery, Auckland (2006), tra gli altri. Le sue opere sono incluse in collezioni come la Tate Modern di Londra; The Art Institute, Chicago; MoMA, New York; The Hammer Museum, Los Angeles; Museum of Contemporary Art, Los Angeles; LACMA, Los Angeles.
Gli articoli sul suo lavoro sono apparsi in Frieze , Tema Celeste, Contemporary, Art Monthly e Artforum . Inoltre ha progettato pubblicazioni e pubblicità per numerosi musei, gallerie e riviste.
Pae White: l’opera
L’opera prolifica e diversificata di Pae White si concentra sull’oblio e sulla fugace e effimera vita di tutti i giorni. Esplorando diverse forme e contesti materiali, la pratica di White è nota per offuscare i confini tradizionali e spesso nebulosi tra le belle arti applicate, l’architettura e il design. Sia sotto forma di scultura, che di installazioni di grandi dimensioni, di arazzi, animazione o pittura, le opere di White sovvertono la relazione attesa degli spettatori con oggetti, processi e spazi familiari.
Tra gli altri, White è ampiamente conosciuta per i suoi arazzi di grandi dimensioni. Menta verde menta piperita, 2013, esposto alla National Gallery of Victoria Triennial, è un esempio monumentale della sua serie di arazzi con “fogli di alluminio pieghettati”. Traducendo immagini digitalizzate o scansionate di soggetti senza pretese in immagini trompe l’oeil intrecciate, White dona grandiosità e permanenza all’ordinario.
La natura è un tema ricorrente nel suo lavoro, così come la trasformazione dello spazio per coinvolgere un pubblico. Per la sua esibizione di spicco alla Biennale di Venezia del 2009, White ha trasformato il suo spazio espositivo in un’enorme voliera colorata con grandi candelabri di becchime, in cui gli stessi spettatori assumono il ruolo di volatili, uscendo ed entrando nelle gabbie.
Smoke Knows, realizzata nel 2009, è un’altra importante opera dell’artista americana. Il fumo è stato un motivo ricorrente nel lavoro di Pae White, che ha esplorato i modi per catturare le sue qualità autentiche su vari supporti. Questo arazzo monumentale trasforma il motivo inafferrabile in un’immagine fisica come se le nuvole di fumo fossero state catturate nella struttura tessuta digitalmente.
Le sue opere sono emblematiche del suo fascino nel mostrare la bellezza e le complessità visive della quotidianità usando un materiale in apparente contrasto con la forma naturale del soggetto.